Francia: le limitazioni dei voli brevi un compromesso poco utile

La Francia ha appena adottato una legge che vieta i voli brevi per le destinazioni raggiungibili con un massimo di 2 ore e mezza di viaggio in treno. Questa iniziativa, nata dalla richiesta di affrontare la crisi climatica, rappresentava un potenziale passo avanti verso una maggiore sostenibilità ambientale.

Francia stop voli brevi

Tuttavia, a causa delle pressioni delle compagnie aeree e delle restrizioni imposte, le limitazioni sui voli brevi si sono ridotte notevolmente, con un effetto praticamente nullo sulle emissioni di gas serra.

Il dibattito sulla sospensione dei voli brevi in Francia

Quando in Francia si è iniziato a parlare di porre fine ai voli brevi si è generato immediatamente un vivace dibattito all’interno dell’industria dell’aviazione e tra i sostenitori dell’ambiente. Molti hanno elogiato il coraggio della Francia nel prendere una misura così drastica per affrontare la crisi climatica, affermando che fosse un segnale importante, miccia che avrebbe acceso l’interesse anche degli altri paesi europei

D’altro canto ci sono state anche numerosi voci rispetto alle preoccupazioni riguardo alle conseguenze economiche di questa decisione. L’industria dell’aviazione è un importante settore economico, che fornisce occupazione a molte persone. L’abolizione dei voli brevi poteva avere un impatto negativo sui posti di lavoro e sul turismo, in particolare nelle regioni più remote o meno ben servite dalle infrastrutture ferroviarie.

Le decisioni del governo francese con le limitazioni imposte sono insufficienti se l’obiettivo è limitare la CO2 emessa

La proposta originale prevedeva di vietare tutti i voli per destinazioni raggiungibili in 4 ore di treno, ma il presidente francese Emmanuel Macron ha ridotto il limite a soli 2 ore e mezza. Inoltre, il divieto è stato ulteriormente limitato a soli tre collegamenti aerei, tra l’aeroporto di Parigi Orly e gli aeroporti di Nantes, Lione e Bordeaux.

Restrizioni e clausole:

La legge presenta numerose clausole ed eccezioni che riducono ulteriormente la portata delle limitazioni. Una delle clausole stabilisce che il viaggio deve essere effettuato tra le stazioni che servono le stesse città degli aeroporti interessati. Ciò significa che se l’aeroporto più importante è servito direttamente da un servizio ferroviario ad alta velocità, la stazione dell’aeroporto verrà presa in considerazione anziché quella cittadina, escludendo molte situazioni presenti nelle grandi città.

Inoltre, perché i voli brevi possano essere vietati, il collegamento ferroviario tra le due stazioni deve avvenire senza cambi e con una disponibilità adeguata per un minimo di otto ore di attività quotidiana durante tutto l’anno. Attualmente, solo i collegamenti tra Parigi e Nantes, Lione e Bordeaux soddisfano questi requisiti, ma tali collegamenti aerei erano già inattivi da tempo.

Impatto ambientale limitato:

A causa di queste restrizioni e clausole, i voli brevi in partenza dall’aeroporto di Parigi Charles de Gaulle verso le destinazioni menzionate e gli altri voli brevi nel resto della Francia rimangono attivi. Inoltre, la legge prevede che il divieto rimanga in vigore solo per tre anni, riducendo ulteriormente un eventuale effetto positivo sull’ambiente.

Nonostante la Francia abbia preso l’iniziativa di vietare i voli brevi per affrontare il problema delle emissioni di gas serra, le limitazioni imposte sono state fortemente ridotte a causa delle pressioni delle compagnie aeree. Ciò ha portato a un impatto ambientale praticamente nullo e ha deluso le aspettative di coloro che speravano in un progresso significativo verso una maggiore sostenibilità nel settore dell’aviazione.

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