I suggerimenti e gli spunti forniti in questo articolo sono solo a titolo indicativo. Usate sempre cautela, buon senso e le linee guida della travel policy aziendale per ridurre i rischi di sicurezza per i vostri viaggiatori LGBTQ+. Assicuratevi che i viaggiatori siano a conoscenza delle linee guida e dei protocolli di sicurezza specifici previsti dai piani di travel risk aziendali.
Alcuni tips per la sicurezza in viaggio dei traveler lgbtq+
Fate ricerche: essere un membro della comunità LGBTQ+ è illegale in alcuni Paesi e le leggi antidiscriminazione non sempre forniscono una protezione adeguata. Aiutate i viaggiatori a ricercare lo status giuridico specifico del Paese e i livelli di tolleranza sociale nella destinazione. Forum online, blog e siti di informazione LGBTQ+, come https://www.iglta.org, possono rivelarsi preziose fonti di informazione.
Comprendere le leggi locali: ricordare ai viaggiatori che sono soggetti alle leggi del Paese di destinazione. Prendere le dovute precauzioni può fare la differenza tra esperienze sicure e a rischio.
Il genere del passaporto: i viaggiatori devono consultare le normative locali relative ai contrassegni di genere sul passaporto, compreso il contrassegno di genere X, ora consentito da alcuni Paesi. Tenete presente che i Paesi di destinazione potrebbero non avere lo stesso atteggiamento nei confronti di questi segni di genere e quindi non riconoscerli.
Protocolli di sicurezza e di sensibilizzazione: purtroppo ci sono alcune situazioni in viaggio, in determinate destinazioni in cui è consigliabile mantenere un profilo basso, non mostrare oggetti di valore, fare attenzione a partecipare a conversazioni su politica/altra ideologia, religione o orientamento sessuale, ad esempio. Sebbene i contatti con la comunità LGBTQ+ locale possano essere una parte importante del viaggio, i viaggiatori devono diffidare dei siti di incontri e di altre applicazioni di social media che possono essere utilizzate dalle autorità locali per incriminarli di un reato.
Sapere dove andare e come chiedere aiuto: fornite ai vostri viaggiatori l’accesso all’assistenza 24 ore su 24 tramite canali quali telefono, e-mail, SMS, click-to-call o chat. A seconda della destinazione, le autorità locali potrebbero non essere la migliore risorsa per l’assistenza e la protezione. I viaggiatori dovrebbero conservare in un luogo sicuro l’indirizzo e i numeri di telefono del proprio team di viaggio e dell’ambasciata più vicina del proprio Paese.
Piano di riserva: nel peggiore dei casi, preparatevi con un piano di emergenza per portare i vostri viaggiatori LGBTQ+ al sicuro il più rapidamente possibile.
Elenco delle destinazioni dove prestare particolare attenzione perché l’omosessualità è ancora illegale
L’elenco dei paesi che ad oggi ritengono l’omosessualità illegale e prevedono pene anche molto severe è incredibilmente e tristemente lungo e ve lo riportiamo qui di seguito:
Afghanistan, Algeria, Antigua e Barbuda, Arabia Saudita, Birmania, Brunei, Burundi, Camerun, Ciad, Comore, Dominica, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Eritrea, Etiopia, Gambia, Ghana, Giamaica, Grenada, Guinea, Guyana, Indonesia, Iran, Iraq, Isole Cook, Isole Salomone, Kenya, Kiribati, Kuwait, Libano, Liberia, Libia, Malawi, Maldive, Malesia, Marocco, Mauritania, Mauritius, Namibia, Nigeria, Oman, Pakistan, Palestina, Papua Nuova Guinea, Qatar, Repubblica Centrafricana, Saint Kitts e Nevis, Saint Vincent e Grenadine, Samoa, Santa Lucia, Senegal, Sierra Leone, Singapore, Siria, Somalia, Sri Lanka, Sudan, Sudan del Sud, Swaziland, Tanzania, Togo, Tonga, Tunisia, Turkmenistan, Tuvalu, Uganda, Uzbekistan, Yemen, Zambia, Zimbabwe.
I suggerimenti di cui sopra sono solo a titolo informativo e non intendono sostituire la consulenza legale o le regole e le linee guida di sicurezza delineate dalla vostra organizzazione.