Un nuovo anno di cliclismo per BCD Meetings & Events

Pronti, orgogliosi e preparati ad affrontare la nostra sfida con il grande insegnamento proprio di questo sport: le grandi imprese si portano a termine solo con cuore e sacrifico (oltre che con gambe, polmoni, testa, una buona squadra e un’ottima bici…).

Ciclismo vuole dire fatica, passione e sacrificio, ma anche soddisfazione, gioia e liberazione una volta raggiunta la meta.

È qualcosa che ti senti dentro, ti appartiene, ti fa battere il cuore da atleta ma anche da spettatore. E il cuore batte ancora più forte quando sciami di due ruote scivolano e si arrampicano lungo paesaggi e panorami nostrani: tutta la bellezza e la storia di un’Italia fatta di salite, discese e pianure.Ripercorrere il ciclismo è fare un viaggio nella storia. Ed è forse per questo che gli appassionati di questo sport sono dei nostalgici, che ricordano con affetto, spesso senza neanche averli vissuti, i tempi in cui era lo sport d’Italia, quando la gente affollava le strade per assistere allo sfrecciare rapido dei loro eroi, e poi si ritrovava nei bar a discutere dell’ultima tappa.

I miti del ciclismo hanno per anni raccontato agli italiani le loro storie di povertà e la possibilità di riscossa attraverso sacrifici fatti di sudore e salite.
Ciclismo era anche politica. C’era l’appartenenza ad un campanile rappresentato da un idolo, il tifo che divideva tra Bartaliani e Coppiani, come ai tempi dei Guelfi e Ghibellini. Bartali, medaglia d’oro al valore civile. Coppi, che fu un rivoluzionario della sua epoca.

Uno sport che è stato in grado di cambiare la storia del paese, con Gino, “salvatore della patria”, protagonista di un miracolo su due ruote. La sua vincita del Tour de France salverà il Paese dal precipitare nel baratro di una guerra civile. Un po’ storia un po’ leggenda, ma il ciclismo è stato anche questo.

E poi arrivarono il boom economico, la morte di Coppi, le automobili, gli elettrodomestici, il turismo di massa e lo sport in tv. E il campione Merckx, il primo ciclista moderno. Potremmo andare avanti a lungo citando il Pirata e facendoci coinvolgere anche dalla sua storia di eroe a prescindere, fino a giungere ai giorni nostri, ad un ciclismo completamente diverso, fatto di tecnologia, preparatori atletici, scienza medica, cardiofrequenzimetri e misuratori di potenza, poche fughe e tanta tattica. Ma chi ama il ciclismo lo ama per sempre. E questa è la passione che metteremo anche quest’anno, come da due anni a questa parte, nella gestione della logistica e dei trasporti delle più importanti gare italiane su due ruote.

Partiamo con entusiasmo il 3 marzo con la Strade Bianche maschile, femminile e Granfondo, per poi proseguire con la classicissima Milano-Sanremo e la Tirreno-Adriatico, sempre nel mese di marzo. Quindi sarà il turno del Giro d’Italia, alla sua 101-esima edizione, ma anche del Giro di Lombardia, della Gran Piemonte e della Milano – Torino.
Ci aspetta un anno denso di lavoro, con la consapevolezza che la buona riuscita di questi indimenticabili appuntamenti sportivi dipenderà anche da noi, nel nostro ruolo di fornitori ufficiali.

Pronti, orgogliosi e preparati ad affrontare la nostra sfida con il grande insegnamento proprio di questo sport: le grandi imprese si portano a termine solo con cuore e sacrifico (oltre che con gambe, polmoni, testa, una buona squadra e un’ottima bici…).

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