Quali sono le tendenze alimentari dei business traveler?

Quali sono le usanze dei business traveler quando si tratta di mangiare in viaggio? Global Business Travel Association (GBTA) ha rilasciato in questi giorni un’interessante ricerca focalizzata sui comportamenti dei business traveler relativi al cibo e il consumo dei pasti in trasferta. Tendenze alimentari dei business traveler, una questione di generazioni Emergono singolari differenze generazionali per quanto riguarda l’argomento “pranzo e cena” in trasferta. Dai pagamenti e alle possibilità di scelta durante i viaggi d’affari, secondo lo studio condotto da GBTA in collaborazione con Dinova, le abitudini alimentari dei traveler d’affari possono essere distinte per fasce d’età. Per esempio si …

Quali sono le usanze dei business traveler quando si tratta di mangiare in viaggio? Global Business Travel Association (GBTA) ha rilasciato in questi giorni un’interessante ricerca focalizzata sui comportamenti dei business traveler relativi al cibo e il consumo dei pasti in trasferta.

Tendenze alimentari dei business traveler, una questione di generazioni

Emergono singolari differenze generazionali per quanto riguarda l’argomento “pranzo e cena” in trasferta. Dai pagamenti e alle possibilità di scelta durante i viaggi d’affari, secondo lo studio condotto da GBTA in collaborazione con Dinova, le abitudini alimentari dei traveler d’affari possono essere distinte per fasce d’età. Per esempio si evince che i Millennial sono più propensi a consumare un pasto mentre sono in movimento. D’altro canto i Boomers preferiscono bere e cenare in compagnia dei clienti, mentre i viaggiatori Gen X solitamente cenano in gruppo con i colleghi.

Contrariamente a ciò che si immagina sui Millennial, ovvero che siano viaggiatori difficili da gestire e che spesso finiscono fuori policy per il mangiare, essi dichiarano di avere molte più riserve su abitudini come ordinazioni extra (ad esempio il servizio in camera – il 66% dei Millennial intervistati dalla ricerca GBTA non ne ha mai usufruito) o prendere caffè e snack durante un viaggio d’affari (il 70%)  rispetto ai colleghi Gen X o ai Boomer, anche quando la loro travel policy lo consente.

Quando è stato chiesto ai commensali business quali siano le spese della loro travel policy per i pasti, il 71% degli intervistati ha dichiarato che i pasti con i clienti rientrano sicuramente tra queste. Il 56% ha inserito anche i pranzi e le cene con i colleghi nentre il 46% ha indicato anche le bevande alcoliche. Il 72% ha dichiarato di pagare i pasti con una carta di credito aziendale.

«Un approccio one-size-fits-all spesso non è una soluzione quando si tratta di elaborare una travel policy» ha detto Jessica Collison, research director di GBTA. «La ricerca rivela che esistono chiare differenze generazionali quando si tratta di preferenze sul mangiare fuori mentre si viaggia per lavoro. Per i travel buyer che selezionano un programma di ristorazione, è importante assicurarsi che il programma scelto soddisfi le esigenze di tutti i viaggiatori.»

«I risultati della ricerca sottolineano l’importanza di comprendere lo spettro dei viaggiatori all’interno di un’azienda» afferma Alison Galik, presidente di Dinova. «I travel manager gestiscono più gruppi generazionali di traveler, ognuno con le proprie preferenze. Più ci si concentra sui fattori che assicurano una buona esperienza di viaggio, maggiori sono le opportunità di ridurre lo stress dei dipendenti e aumentare la soddisfazione sul lavoro, tanto più efficace sarà il loro travel program. Siamo convinti che i pasti siano qualcosa che rientra assolutamente in questo discorso. Scegliere un programma di ristorazione di successo può soddisfare sia una vasta gamma di esigenze sia contribuire a creare un’esperienza di viaggio indimenticabile

Tecnologia e ristorazione

Nel mondo di oggi, la tecnologia è diventata parte essenziale del modo in cui i business traveler di tutte le età approcciano i pasti in viaggio. In quanto nativi digitali, in particolare i Millennial  abbracciano la tecnologia e, non è una sorpresa, sono più propensi a utilizzare gli strumenti e le tecnologie messi a loro disposizione attraverso i loro travel program. La ricerca GBTA ha rilevato che il 63% dei viaggiatori d’affari cerca dove cenare prima di partire per la sua trasferta di lavoro.

Seguendo il percorso generazionale del report, i Millennials dimostrano di essere molto più attivi nell’utilizzo di applicazioni come Uber Eats mentre i Boomer preferiscono cercare i ristoranti meglio recensiti della zona tramite Yelp. In effetti, il 63% dei business traveler possiede app per la ristorazione sul proprio smartphone. Nell’ultimo anno, il 54% dei viaggiatori ha usato il loro dispositivo per cercare locali o ristoranti, il 47% per effettuare una prenotazione e il 33% per cercare via social networks informazioni su un determinato ristorante.

Mangiare sano

Mangiare sano fuori casa è diventato un punto importante per i dipendenti aziendali, motivo per cui la stragrande maggioranza (il 77% dei viaggiatori d’affari) lo considera importante quando si è in trasferta per conto dell’azienda. Anche il business traveler è diventato sensibile al mangiar sano. Infatti, il 64% di essi preferisce scelte di menu più sani e il 43% preferisce vedere esplicitati i valori nutrizionali dei cibi. Quando si tratta di elencare i fattori di scelta di un ristorante in trasferta, tre Millennial su 10 classificano il valore nutrizionale dei pasti nelle due migliori ragioni di scelta.

Dove vanno a pranzo i business traveler?

Mangiare è sempre nella mente del guerriero della strada, e il tipo di pranzo che fanno dipende dal viaggio. Lo studio ha rilevato che, in totale, il 64% dei business traveler spende i propri soldi in ristoranti upscale casual, seguiti da locali fast casual – 52%, fast food – 34% e, infine, ristoranti raffinati – 29%.

Tendenze alimentari dei business traveler BCD Italia

Programmi di ristorazione preferiti

Così come le aziende hanno scelto i loro fornitori per il servizio voli, hotel o autonoleggio, un programma di ristorazione selezionato dovrebbe fornire un elenco di ristoranti approvati dalla travel policy per cene d’affari ufficiali che riguardano l’azienda. Quasi 4 business traveler su 10 (il 38%) affermano che le loro aziende hanno un programma di ristorazione predefinito e una quota piuttosto simile (il 37%) è interessata ad averne uno.

Infine, il 74% afferma di essere più propenso a utilizzare un programma di ristorazione predefinito se sa di avere degli incentivi, ad esempio punti premio. È decisamente interessante notare che il 75% dei Millennial sarebbe più motivato a seguire un determinato programma di ristorazione aziendale, se i premi di raccolta punti potessero essere riscattati tramite la loro organizzazione benefica preferita, rispetto al 61% dei Gen X e al 42% dei Baby Boomers.

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