Passaporto sanitario, la soluzione per tornare a viaggiare?

Molte notizie sul passaporto sanitario sono state divulgate, abbiamo deciso di fare chiarezza per capire se si tratta davvero di un nuovo strumento di viaggio.

L’idea di introdurre un passaporto sanitario ha mosso le acque in Europa e nel mondo e si prospetta da mesi come un’efficace soluzione per tornare a viaggiare.

[highlight bgcolor=”#eeee22″]Ma la confusione è molta e ufficialmente l’Unione Europea non ha ancora dichiarato valido alcun passaporto sanitario.[/highlight]Diversi stati hanno già fatto dichiarazioni rispetto alle prossime intenzioni di abolire eventuali periodi di quarantena o la richiesta dell’esito negativo del tampone a fronte di un eventuale documento che attesti la vaccinazione del viaggiatore.
Così ogni paese dell’Unione ha iniziato a muoversi per capire come meglio gestire la possibilità di un certificato che dia il via libera ai viaggi oltre confine.

Ma purtroppo la frammentazione generata dalla possibilità di lasciare la scelta ad ogni singolo paese non fa altro che creare caos e si attende con urgenza un intervento dell’Unione Europea.
Come dichiarato da Macron “Dobbiamo evitare che ciascun Paese sviluppi un proprio sistema, lavorando a una certificazione medica comune“. Con l’auspicio che questo appello sia colto per tempo abbiamo allo stesso tempo letto numerose dichiarazioni di stati che si sono già mossi in diverse direzioni.

Pro e contro del Passaporto Sanitario

Intanto l’Europa si sta dividendo in due: quelli favorevoli al passaporto sanitario che vorrebbero allentare le restrizioni per i vaccinati e Stati che cautamente si domandano se introdurre questa discriminante non sia in prima luogo una penalizzazione per quanti ad oggi e ancora per diverso tempo non riusciranno ad accedere alle dosi per l’immunità. Altra questione sollevata in Germania è rispetto al fatto che se per muoversi sarà necessario essere vaccinati vuole automaticamente sostenere l’obbligatorietà del vaccino.

A causa del rallentamento nella produzione dei vaccini rispetto al piano iniziale sembrerebbe difficile garantire uniformità di trattamento per i cittadini europei; ad oggi nel vecchio continente risultano vaccinati 28 milioni di cittadini su 450 milioni. Quindi l’orizzonte di un’estate liberi di viaggiare grazie al passaporto sanitario non sembra così raggiungibile.

Passaporto sanitario

Travel Pass IATA, cos’è e come funziona

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Ma il passaporto sanitario sembra comunque essere la soluzione più facile per tornare a viaggiare liberamente in Europa e dalla Commissione europea ci si sbilancia dichiarando che il pass sarà pronto all’uso tra tre mesi, o in estate. “. Ma i problemi legati alla discriminazione e alla tutela della privacy sembrano rallentare il lavoro tecnico.

Mentre l’Europa lavora ad un piano per il passaporto sanitario, la IATA (International Air Transport Association), con l’intento di intervenre al più presto per aiutare il comparto aereo, ha annunciato l’arrivo del Covid Travel Pass entro poche settimane.

Un’applicazione mobile gratuita che sarà disponibile per iOS e Androis con la funzione di archiviare e conservare in uno spazio digitale tutti i certificati di vaccinazione e i risultati dei test COVID dei passeggeri.

[highlight bgcolor=”#eeee22″]Ma gli step da affrontare per lanciare l’app funzionante sembrano indicarci una strada in salita:[/highlight]

  • si deve definire un registro dei requisiti di accesso;
  • avere un elenco di laboratori, centri di test o fornitori di vaccinazioni certificati che digitalizzino i risultati e li rendano leggibili per la app
  • consentire ai passeggeri di condividere informazioni sensibili nel rispetto della privacy
  • accordarsi con i vari Stati sul riconoscimento del servizio.

Quindi per ora è difficile pensare che anche il Travel Pass IATA sia in drittura di arrivo anche se Singapore Airlines, Etihad, Emirates, Qatar Airways e Air New Zealand sono tra le compagnie che hanno già annunciato una collaborazione  per accettare il Covid Travel Pass sui loro voli.

Per quanto riguarda Emirates, sarà la prima compagnia a sperimentare questa iniziativa ma con una fase 1 di test ben lontana da un vero e proprio covid travel pass. Infatti in questa fase i clienti in viaggio da Dubai potranno esclusivamente condividere tramite l’app il risultato del tampone effettuato direttamente con la compagnia, prima ancora dell’arrivo in aeroporto. Sempre un passo in avanti ma pur sempre molto lontani da un pass sanitario.

La risposta delle IATA dimostra tutta l’esigenza e la volontà di mettere sul campo ricerca tecnologica e investimenti per far ripartire il motore del travel ma la questione non sembra così semplice.

[highlight bgcolor=”#eeee22″]Noi siamo pronti a ripartire e a dare tutto il nostro contributo per aiutare le nostre aziende clienti a trovare il modo migliore e più sicuro per rimettersi in viaggio.[/highlight]

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