Market Monitor: Chile

Il Cile è la quarta economia del Sudafrica -dopo Brasile, Argentina e Colombia-.

Il quadro economico

Il Cile è la quarta economia del Sud America – dopo Brasile, Argentina e Colombia -.
Le miniere di rame rappresentano il 10% del prodotto interno lordo nazionale, un quarto delle tasse governative e la metà delle entrate monetarie relative alle esportazioni.
I prezzi del rame subiscono un brusco calo nel 2011 e questo ha colpito inevitabilmente gli investimenti del settore non minerario provocando una sfiducia delle imprese e dei consumatori nei confronti dello Stato.
Conseguentemente la crescita dell’economia cilena del 2016 si è arrestata a +1.5 punti percentuali, un dato significativo se confrontato con la crescita del +6% del 2010.
Un recente innalzamento dei prezzi di vendita del rame, sta fungendo da ripresa per il mercato minerario anche se non è previsto un rapido aumento inatteso dell’economia generale.
La crescita per il 2017 è stata stimata attorno a +1.3% con un leggero aumento della disoccupazione e dei salari minimi a gravare sui consumatori e sulla loro possibilità di spesa. Il governo con il rafforzamento fiscale certo non aiuta e le imprese sono prudenti, in attesa delle nuove elezioni politiche.
Le previsioni di Oxford Economics indicano una crescita del +2.8% nel 2018 e un nuovo aumento dei prezzi del rame e dei carburanti.

Il settore travel

Il turismo internazionale è cresciuto in media del 10% nel periodo compreso tra 2010 e 2016; in questo periodo gli arrivi sono mediamente aumentati del +12% annuo mentre le partenze dal Cile crescono più lentamente (+7% all’anno).
Il governo è impegnato in una campagna per sostenere il turismo nazionale e migliorare i collegamenti aerei accelerando il processo di ottenimento dei visti. Gli arrivi dai Paesi limitrofi (Argentina, Brasile, Bolivia e Perù) sono in crescita ma il Cile punta a attirare i viaggiatori provenienti da Stati Uniti, Messico, Europa e Cina.
Il mercato cileno del business travel è stato valutato per il 2016 a dun valore di 4 bilioni di dollari.
Fra il 2010 ed il 2016 la spesa è stata in crescita di circa il +7.5%.
La crescita nel 2016 è stata particolarmente deboole: una diminuzione del 4+% della spesa in viaggi d’affari nazionali e una crescita quindi complessiva del turismo d’affari di appena il +2%.
I viaggi nazionali rappresentano il 43% della spesa turistica ed il 33% è rappresentato dai viaggi incoming.
Si prevede che la spesa turistica complessiva crescerà del +6% entro il 2020.

Air

La divisione locale del gruppo aereo LATAM domina il mercato aereo cileno: opera più della metà dei voli che partono dai sei più grandi aeroporti del Paese. Sky Airline (che da poco si è convertita in vettore LCC) è il principale competitor di LATAM per diverse rotte domestiche in partenza da Santiago operando collegamenti con città come Calama, Antonfagasta e Puerto Montt.
La Latin America Wings ha avviato i voli a partire dal 2017 mentre Jet Smart (supportata da Indigo Partners) dal mese di luglio.
LATAM si difende da questa concorrenza con una politica tariffaria riveduta, implementando anche nuove rotte nazionali non facenti capo alla città di Santiago.

Hotel

Mentre la città di Santiago conta circa il 30% del totale delle camere degli alberghi, le catene alberghiere internazionali posseggono il 60% del totale delle stanze della capitale.
La concentrazione sulla città di Santiago continua con continue nuove aperture ad atto di AC Hotels, Hilton e Radisson.
La catena cilena Diego del Almago Hoteles è attualmente il più grande operatore del mercato cielano ed è l’unico brand alberghiero ad offrire proprietà a livello nazionale. Marriott (con l’ex Starwood), Accor e Carlson sono invece le più grandi catene globali.

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