Il punto di vista di un CEO

Joop Drechsel Amministratore Delegato di BCD Travel parla di crisis management

Joop Drechsel Amministratore Delegato di BCD Travel parla di crisis management

In una recente riunione del Global Business Travel Association tenutosi a Praga, Joop Drechsel ha partecipato ad una sessione di Q&A con Philip Wolf, fondatore di PhocusWright.

Qui riportiamo un breve estratto, con interessanti spunti di riflessione.

PF: L’impatto della crisi sul travel  è di gran lunga superiore rispetto ad altri settori dell’economia. Come si può gestire tale problematica?

JD: Penso a due grandi regole. La prima è quella di rimanere flessibili, non solo mentalmente ma anche soprattutto nelle gestione del business. Tale flessibilità, per esempio, si è potuta manifestare attraverso il lavoro temporaneo, che permette alle persone di lavorare in modo flessibile. Mi fa sentire meglio poter contare su questa possibilita’, più’ diffusa in Europa rispetto agli Usa, che aiuta le aziende ad andare incontro alle proprie risorse senza rischiare di perderle.

La seconda grande regola è la comunicazione. Il mondo intero ruota intorno alla comunicazione. Avere tempestivamente informazioni sulla crisi la rende gestibile e meno  pericolosa. Più si conoscono le cose, più le situazioni possono essere tenute sotto controllo. Questo è il motivo per cui, per una TMC,  la comunicazione sempre più personalizzata con i travellers basata sulla tecnologia è uno strumento importante.

PW: A cosa si riferisce?

JD: In qualche modo è diventato molto più facile comunicare. Sto parlando di social media: a volte usando Twitter o Facebook si apprendono le informazioni più velocemente rispetto a quanto accade attraverso qualsiasi agenzia di stampa.

PW: Come si muove BCD Travel per facilitare una cultura dell’innovazione? Come si fa a stimolare un dialogo significativo?

JD: Attraverso un management che ha una forte attitudine a “fare domande”. Il più delle volte, le domande che si fanno sono più importanti le storie che si raccontano. Fare domande sulle nuove tecnologie, sui nuovi cambiamenti, sui nuovi comportamenti dei clienti testimonia apertura, interesse, il fatto che ci si sta pensando. Se sei un leader, ciò  che tu trovi interessante tendenzialmente viene seguito anche dalla tua organizzazione, per lo meno se sei un leader efficace. Quindi, fare domande è importante.

In secondo luogo, assumere continuamente nuove persone è importante. Amo la mia squadra. Sono estremamente fedeli e sono rimasti con l’azienda per un lungo periodo di tempo. Ma mi piace sempre portare nuove persone, soprattutto da altri settori. Portano con loro nuove esperienze e diverse visioni del mondo. In terzo luogo, tenersi sempre aggiornato. Noi tutti pensiamo che le giovani generazioni siano più vicine alle nuove tecnologie perché nativi digitali, ed è cosi. Ma ciò non impedisce a tutti gli noi di essere altrettanti attenti e sensibili alle nuove tecnologie.

PW: Quando si può ritenere corretto affrontare il travel management con la teoria dei silos e quando questo si può essere controproducente?

JD: Essere bravi in qualcosa vuol dire essere specializzati. Le persone tendono a dare il loro meglio nelle cose quando sono specializzato anziché generalisti. Ovviamente questo comporta la creazione di un “bozzolo”, di un proprio territorio.

L’unico vero problema è che il mondo cambia così velocemente che stare nel bozzolo può essere pericoloso. Quindi la sfida di management è quella di essere certi di avere sia personale specializzato che generalisti.

Condividi:

Rimani informato,
anche in viaggio.

Non vuoi mai perderti le novità?
In una sola newletter mensile riceverai le ultime notizie, le tendenze, gli approfondimenti sul mondo del business travel e non solo, direttamente nella tua casella email.