Il piano industriale di FS

Nuovi treni ed una presenza consolidata in Italia per giocare un ruolo di primo piano in Europa

Piano industriale fsCi troviamo nella sede di Assolombarda, a Milano.
Mauro Moretti, ad di Ferrovie dello Stato, presenta il piano industriale (2014-2017) del vettore agli investitori. Comincia con il rispondere alle polemiche roventi che lo hanno coinvolto negli ultimi giorni di Marzo.

“Se c’è un’alternativa migliore alla mia ben venga”, si difende, “ma ora la vera sfida di Ferrovie è di valorizzare in pieno il capitale investito del gruppo, che è dello Stato e della collettività. Ogni euro risparmiato è a vantaggio del contribuente”.

Il gruppo vuole sviluppare tutte le direttrici. Trasporto passeggeri e merci, su gomma e rotaia. Il piano finanziario prevede investimenti per 24 miliardi di euro, di cui 8,5 in autofinanziamento, ed è favorito dai primi deboli segnali di ripresa macro-economica e da un’importante opportunità quale l’Expo.

Tra il 2015 e il 2017 si attende il nuovo Frecciarossa Etr 1000

50 km/h più veloce dei suoi predecessori – gli attuali Frecciarossa che collegano Milano e Salerno – il nuovo treno conterà 50 esemplari, i primi dei quali entreranno in servizio con l’avvento dell’Expo. In generale, sono 3 miliardi i fondi stanziati per il Trasporto Pubblico Locale: le tratte nazionali dell’alta velocità saranno rinforzate con 200 nuovi treni e 235 convogli ristrutturati. Dopo sei utili consecutivi, il fatturato del 2017 toccherà quota 9,5 miliardi di euro.

Una congrua parte degli investimenti, circa 15 mld, sono legati al Contratto di Programma tra Stato e RFI per il mantenimento degli standard di sicurezza e il potenziamento della rete convenzionale. Sono previsti interventi sulle infrastrutture nei nodi metropolitani e sui Trans-European Networks definiti dall’UE (Napoli-Bari, Salerno-Reggio Calabria, Sicilia). Il tutto ovviamente subordinato alle decisioni del Governo ed a quelle che saranno le priorità per il potenziamento infrastrutturale ferroviario del Paese.

Il piano si orienta verso il Trasporto Pubblico Locale. Di primaria importanza l’integrazione ferro/gomma e la proposta di modelli di offerta più adeguati alle caratteristiche delle domande regionali. I modelli di business vengono rivisitati con la costituzione di business unit nel settore merci, in modo da specializzarne la governance.

Una nuova governance è prevista anche per la gestione del patrimonio immobiliare. La sua valorizzazione dovrà fornire importanti risorse per il finanziamento della crescita del business core. In coerenza con le norme UE, la nuova articolazione organizzativa evidenzierà il ruolo di Gestore unico della rete ferroviaria nazionale rispetto alla gestione di altri servizi.

Consolidare le performance degli ultimi cinque anni, esaltare le potenzialità di tutte le Società operative, creare le premesse per consentire all’azionista di decidere l’eventuale collocazione sul mercato di una parte delle azioni del gruppo FS.  Questi dunque gli obiettivi del Piano, in attesa che tra qualche settimana il CdA di FS approvi il sesto bilancio positivo consecutivo. Una reazione importante per un gruppo che nel 2006 aveva chiuso con un passivo di oltre 2 miliardi.

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