Caos negli aeroporti: cancellazioni e ritardi in Europa e Nord America

Le persone sono tornate a viaggiare in aereo ma la ripresa sta incontrando intoppi e disagi imprevisti.

Soprattutto in Nord America e in Europa, i viaggiatori hanno descritto il caos negli aeroporti, con decine di voli cancellati o in ritardo, bagagli persi e tempi di attesa per imbarcarsi sugli aerei superiori alle quattro ore.

Questo è in parte il risultato della carenza di manodopera dovuta alla pandemia, in quanto i licenziamenti e la riduzione del personale per far fronte alla crisi hanno messo sotto pressione gli aeroporti e le compagnie aeree che hanno dovuto affrontare un’ondata di passeggeri estivi ai livelli del 2019.

L’amministratore delegato di Qantas, Alan Joyce, parlando con Dan Murphy della CNBC della ripresa del settore, ha detto che dopo quasi due anni di attività drasticamente ridotta, ci vorrà del tempo per far ripartire il sistema senza intoppi. “L’intero settore sta vivendo questa situazione, e in parte la stiamo vivendo anche noi in Australia“, ha dichiarato Joyce in occasione della 78ª Assemblea generale annuale dell’International Air Transport Association (IATA) tenutasi domenica a Doha, in Qatar.

“E credo che ci vorrà un po’ di tempo. Il sistema è arrugginito, tutto è stato chiuso per due anni”, ha aggiunto. “Ci vorrà tempo per rimettere in moto il sistema. È un’attività molto complicata, che coinvolge molti attori”.

Il direttore generale della IATA Willie Walsh, ha dichiarato che il caos aeroportuale e i ritardi sono “isolati” e che non tutti gli aeroporti hanno problemi. Tuttavia, ha aggiunto che il settore aereo non è ancora “fuori pericolo” per quanto riguarda la ripresa.

Sì, vogliamo fare meglio e sì, faremo meglio. Ma invito caldamente i consumatori a riflettere sul fatto che questo non sta accadendo ovunque“, ha detto Walsh. “E nella stragrande maggioranza dei casi i voli stanno operando secondo gli orari previsti, senza interruzioni, senza problemi in aeroporto, e penso che si possa guardare avanti e godersi l’esperienza di volare di nuovo“.

Questi commenti sono arrivati mentre altre migliaia di voli sono stati cancellati negli Stati Uniti durante il fine settimana, solo nel pomeriggio di venerdì, le compagnie aeree avevano cancellato più di 1.000 voli, dopo averne già cancellati 1.700 giovedì, secondo quanto riportato dall’Associated Press.
Sabato, circa 6.300 voli in arrivo, in partenza e all’interno degli Stati Uniti hanno subito ritardi e più di 800 sono stati cancellati, ha riferito NBC News, citando il sito di monitoraggio dei voli FlightAware.

La situazione dei voli in Europa e Italia

In Italia sabato 25 c’è stato uno sciopero di 24 ore delle compagnie low cost che si è sommato ai disagi e ritardi dovuti invece alla mancanza di personale sia delle compagnie che degli aeroporti.

Per dare un’idea in termini numerici si calcola che quasi 2mila voli dai principali aeroporti dell’Europa continentale siano stati cancellati nell’ultima settimana.

L’aeroporto Schiphol sta chiedendo a tutte le compagnie aeree di ridurre i voli in quanto il personale ai controlli di sicurezza non è pronto (in termini di numero di lavoratori) ad affrontare numeriche così alte. Gravi disagi per il vettore olandese KLM che ha dovuto cancellare centinaia di voli. Una situazione che pare destinata a perdurare perché i tempi di riassunzione del personale non sono brevi come ha spiegato in un, intervista Ben Smith, ceo di Air France-KLM.  

In Germania, Lufthansa ha annunciato la cancellazione di oltre 2.200 voli in luglio e agosto, a causa di una nuova ondata di infezioni da coronavirus nello staff che sta generando ulteriori mancanze di personale. Nel Regno Unito, gli scali londinesi di Gatwick e Heathrow da settimane stanno chiedendo alle compagnie aeree di limitare il numero di voli.

Sia le compagnie aeree che gli aeroporti sono in difficoltà perché hanno sottovalutato la difficoltà nel recuperare il personale. Durante la pandemia molti lavoratori si sono ricollocati in altri settore che offrono salari più alti e contratti di lavoro più stabili. Il problema è ben visibile nel settore dell’air, ma tutto il turismo, hotel e car compresi, stanno vivendo le stesse dinamiche nel reperimento dei lavoratori.

Fonti:
CNBC | Sole24ore

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