8 domande alla Travel Manager di Astrazeneca

Sonya Lowry, Regional Travel Manager di AstraZeneca, sta preparando la strada verso la ripresa del business travel con elasticità, creatività e nuovi modi di pensare alla gestione strategica dei programmi di viaggio.

In che modo il team di viaggio di AstraZeneca ha risposto alle sfide degli ultimi anni?

Sonya Il 2020 è stata un’esperienza mai vissuta prima e che spero non si ripeterà mai più. Nessuno di noi era pronto e formato a gestire una situazione di emergenza simile. Ogni Paese attuava regole differenti in tutto il mondo; tutto stava evolvendo in tempi diversi e tutto stava accadendo rapidamente. La priorità numero 1 per AstraZeneca nel 2020 è stata quella di riportare a casa i nostri dipendenti nel modo più sicuro possibile. Si trattava di garantire che i nostri beni più preziosi, le nostre persone, fossero al sicuro.
Abbiamo trascorso il 2021 chiedendoci quando sarebbe finita questa situazione di emergenza e gestendo al contempo i viaggi essenziali che dovevano continuare a svolgersi. Abbiamo lavorato duramente per mantenere un livello di assistenza, servizio e supporto che consentisse ai nostri lavoratori di svolgere il proprio compito. Il team di viaggio è rimasto in piena attività, ma abbiamo dovuto essere fluidi e flessibili nel nostro modo di lavorare.

Le priorità si sono leggermente spostate dagli obiettivi strategici alla traveler care?

Sonya Sì, prima della pandemia eravamo concentrati sul saving, sulla realizzazione di un travel program strategico, sulla sostenibilità, ecc. Tutti questi aspetti sono rimasti prioritari, ma con l’evolversi della situazione siamo passati alla gestione della crisi. In genere, le crisi hanno un impatto su alcuni mercati o su una regione. L’aspetto interessante della pandemia è che ha colpito ogni singolo mercato in cui operiamo e in cui viaggiamo. È stato un terreno di lavoro nuovo per noi.

C’è un ritorno a una gestione più strategica dei travel program con l’attenzione alla gestione delle crisi ed emergenze?

Sonya Credo che la fase iniziale di gestione della crisi sia finita, ma siamo passati a una modalità di gestione della crisi di tipo business-as-usual. Ci sono ancora persone in viaggio e sappiamo molto di più sulle politiche per viaggiare nei diversi paesi e sulle regole legate alla sicurezza. La sfida consiste nel garantire che tutte queste informazioni siano distribuite in modo accurato e globale a chi ne ha bisogno, continuando a perseguire gli obiettivi strategici di AstraZeneca. Abbiamo imparato a essere un po’ più flessibili e a modificare le priorità in risposta a qualsiasi cambiamento. I risparmi sui viaggi sono sempre stati una priorità assoluta e lo saranno sempre, ma la necessità di mantenere le persone sicure e in salute condivide ora il primo posto con il saving a livello di priorità. Duty of care e la risk management rimangono fattori chiave del nostro programma.

Ci sono stati dei cambiamenti nelle relazioni con i fornitori?

Sonya Richiedo a tutte le principali catene alberghiere con cui collaboriamo una partricolare attenzione alla sanificazione, e specifico che i loro programmi di pulizia sono una vera priorità per noi. Check-in senza contatto, ingressi senza contatto, ecc.. Questi aspetti stanno diventando una parte importante del nostro processo di valutazione nella selezione dei fornitori e ci piace poterlo comunicare ai nostri viaggiatori.

Oltre a garantire che i fornitori soddisfino i requisiti relativi alla duty of care quali sono secondo lei le richieste dei team di viaggio nel 2022?

In alcuni mercati in cui i viaggi stanno riprendendo, abbiamo riscontrato una mancanza di fiducia nel viaggiare e nel prenotare viaggi. Quindi, c’è un elemento di ansia per i viaggiatori d’affari, almeno fino a quando non fanno il loro primo viaggio. Quindi i viaggitori hanno biosgno di sapere che la loro azienda e fornitori selezionati fanno di tutto per mantenerli al sicuro durante i viaggi di lavoro.

E le TMC?

Il ruolo della TMC è diventato molto più importante per la nostra attività. La pandemia è stata un’arma a doppio taglio. Da un lato, è stato terribile assistere allo sconvolgimento della forza lavoro, ai licenziamenti e alle riduzioni di personale. Dall’altro, siamo stati rassicurati dal nostro rapporto con BCD. Vi consideriamo la nostra unica fonte di informazioni. Non vogliamo che i nostri dipendenti facciano ricerche su diversi siti web, senza sapere se i dettagli sono aggiornati o accurati. Vogliamo che utilizzino l’hub informativo Covid-19 di BCD per ricercare le informazioni di cui hanno bisogno.

Vi sentite pronti a tornare a viaggiare?

Sonya Sì! Non vedo l’ora di tornare alla nostra attività e permettere alle persone di incontrarsi.

Il contatto umano è insostituibile, e lavoriamo meglio quando siamo nella stessa stanza a collaborare. Per quanto abbiamo utilizzato la tecnologia per aiutarci a rimanere in contatto, e sicuramente continueremo a farlo, credo che sia giunto il momento di riconnettersi e energizzarsi. Questo si ottiene quando le persone sono insieme.

Abbiamo trascorso gli ultimi due anni a ridefinirci. Con l’aiuto di BCD, siamo stati in grado di sviluppare un progetto di comunicazione di viaggio mirato e personalizzato che ha portato a oltre 10.000 follower sui nostri gruppi Workplace. I nostri post sui viaggi ottengono oltre 1.000 visualizzazioni ciascuno. Questo indica un livello di disponibilità a viaggiare e che le persone sono interessate a informarsi nuovamente sui temi legati al travel.

Un’ultima domanda: Perché lavori nel travel?

Sonya Credo che la mia origine europea abbia a che fare con queta passione per i viaggi. Ce l’ho nel sangue. Amo le persone, le culture e i luoghi diversi. Questo è il lavoro perfetto per me e, dopo sette anni in AstraZeneca, mi sveglio ancora con entusiasmo ogni giorno, sapendo che sarà diverso da quello precedente.

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