A caccia di Aurore Polari

Le aurore polari sono uno degli spettacoli più belli ed emozionanti del cielo. Scorpi l’esperienza è a tua disposizione su Circle per vedere le luci colorate danzanti nel cielo notturno.

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Dove e come osservare uno dei fenomeni più affascinanti del cielo

di Gianluca Ranzini, Astrofisico di Foc

Le aurore polari sono uno degli spettacoli più belli ed emozionanti del cielo. Queste luci colorate che sembrano danzare nel cielo della notte hanno attratto da sempre l’attenzione di tutte le culture, che spesso le interpretavano come fuochi nella volta stellata o come i segni delle imponenti battaglie combattute dagli dei, soprattutto nelle mitologie nordiche. Più scientificamente, oggi sappiamo che le aurore polari sono fenomeni che si producono all’interno dell’atmosfera terrestre, quindi relativamente vicino a noi. E che sono dovute all’interazione tra il flusso di particelle (che viene chiamato “vento solare”) che proviene costantemente dalla nostra stella e le molecole presenti nell’atmosfera della Terra.

Come si verifica il fenomeno delle Aurore Polari

Il vento solare è formato soprattutto da protoni e da elettroni, che sono elettricamente carichi, i primi di segno positivo e i secondi negativo. Quindi, quando queste particelle arrivano nei pressi della Terra, risentono della presenza del campo magnetico del nostro pianeta, che ne devia la maggior parte, agendo come una sorta di barriera naturale. Alcune particelle del vento solare riescono però a infilarsi nei luoghi dove le linee del campo magnetico le conducono fino a una quota relativamente bassa, e cioè nelle regioni vicine ai poli terrestri. Una volta in atmosfera, colpiscono le molecole presenti che acquistano energia, che poco dopo riemettono sotto forma di luce. Ed ecco l’aurora.

Le aurore sono quindi visibili in entrambi gli emisferi (al nord sono dette boreali, al sud australi), ma nell’emisfero opposto al nostro le zone migliori da cui poterle osservare sono in buona parte disabitate. Si formano nella ionosfera, a un’altezza compresa tra 80 e 500 km circa, e i colori che mostrano sono dovuti ai diversi componenti dell’atmosfera terrestre colpiti ed “eccitati” dalle particelle del vento solare. Le aurore più comuni, di colore verde, sono legate a emissioni degli atomi di ossigeno nella parte bassa dell’atmosfera, ma anche a molecole di azoto, che cedono energia all’ossigeno, il quale poi emette nel verde. Le aurore rosse sono più rare: sono dovute ancora a ossigeno atomico, ma che si trova ad alta quota; come “sottoprodotto”, soprattutto in prossimità dell’orizzonte, possono formarsi sfumature gialle e rosa, che sono un miscuglio di rosso e di verde. Infine alcune aurore possono apparire azzurro-blu: il protagonista, in questo caso, è azoto mole- colare situato a quote molto basse.

Anche le “forme” sono diverse: esistono le aurore diffuse, che colorano parte del cielo in modo sostanzialmente uniforme, e aurore chiamate “discrete”, che invece mostrano andamenti ad arco, spirale, o serie di linee che sembrano scendere dal cielo e che in sostanza disegnano quelle del campo magnetico terrestre. La bellezza delle aurore risiede anche nel fatto che sono mutevoli: nel giro di pochi minuti, o secondi, possono cambiare di aspetto e di intensità, come drappi colorati che ondeggiano nel cielo.

Chi si appresta ad andare a “caccia” di aurore, in genere si pone due domande: dove è meglio andare? E quando? Per quanto riguarda il primo quesito, come detto, le zone a elevate latitudini sono favorite. Tuttavia, diversamente da quello che si può pensare, collocarsi esattamente al polo nord, per esempio, non sarebbe la scelta migliore. Infatti, la zona in cui vi è la massima probabilità di vedere le aurore ha la forma di un ovale, centrato sul polo nord magnetico (attenzione, non su quello geografico): si chiama ovale aurorale e lo si può vedere, in tempo reale, per esempio qui: SpaceWeatherLive.com .

Dove sono visibili le Aurore?

In Europa quindi le zone migliori sono quelle indicativamente sopra il circolo polare (anche se questa non è una condizione sempre necessaria; occasionalmente si sono viste aurore anche in Italia, e perfino a Cuba), cioè il nord della Scandinavia. Ma anche Canada settentrionale e Alaska godono di aurore notevoli. Per quanto riguarda il periodo, concorrono due fattori. Il primo è stagionale: nel nord le notti in estate si accorciano tanto da scomparire, al di sopra del circolo polare artico. A cavallo del solstizio d’estate quindi anche di notte non ci sono ore di buio, e le aurore sostanzialmente non si riescono a vedere, anche se ci sono.

Il secondo fattore invece è astronomico, ed è legato all’attività solare. Ogni 11 anni circa la nostra stella attraversa una fase di “massimo”, che si manifesta con un aumento del numero delle macchie solari e un intensificarsi delle esplosioni sulla sua superficie. Nella nostra vita quotidiana non ce ne rendiamo conto, ma questi fenomeni possono per esempio danneggiare l’elettronica dei satelliti che stanno attorno al nostro pianeta, e rendere difficoltose le telecomunicazioni. Sono anche pericolosi per gli astronauti in orbita attorno alla Terra. Per contro, nel corso di un massimo solare le aurore si moltiplicano e si intensificano. Non solo: come si diceva, a volte diventa possibile vederle anche a latitudini inferiori a quelle normali, per esempio anche in centro e sud Europa.

Il Sole, in questi mesi, sta per uscire dalla fase di massimo che ha attraversato tra il 2013 e il 2014. Si è trattato di un massimo molto strano, e anche ritardato rispetto alle aspettative degli astronomi. Per questo motivo è difficile fare previsioni precise sull’attività solare nel prossimo periodo. Tuttavia, è certo che è meglio affrettarsi, perché nel corso dei prossimi 2 o 3 anni le aurore caleranno di frequenza, anche se all’estremo nord non scompariranno. In ogni caso, chi vuole recarsi a vedere le aurore polari, deve tenere in mente che si tratta di fenomeni imprevedibili. Certo, trovarsi al posto giusto nel periodo giusto dell’anno è importante, e aumenta molto le probabilità di godere della visione di questo affascinante fenomeno, ma non garantisce che avvenga. Per ultimo, bisogna essere fortunati con il tempo: le aurore si formano molto al di sopra delle nuvole, quindi in caso di brutto tempo purtroppo non è possibile vederle. Insomma, chi vuole dedicarsi alla caccia alle aurore deve pianificare bene il viaggio, avere pazienza e sperare in un pizzico di fortuna.

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Alla Ricerca Delle Aurore: Scienza E Magia Delle Luci Del Nord

PARTENZE:

  • 26 gennaio con Annamaria Barilli
  • 27 febbraio con Gianluca Ranzini
  • 3 aprile con Gianlunca Ranzini

DURATA: 5 giorni e di 4 notti.

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