Sicurezza e business travel, come possono tutelarsi le aziende?

Anche il business traveler ha bisogno di certezze da parte dell’azienda per cui lavora durante le sue trasferte. Ecco come dovrebbero tutelarsi le aziende secondo l’ultima ricerca condotta da GBTA e SAP Concur sulla sicurezza nel business travel

Uno dei principali temi per quanto riguarda il mondo del lavoro, è sicuramente, la sicurezza. Si tratta di un elemento imprescindibile, che deve essere garantito costantemente in qualsiasi tipo di settore. Questo, naturalmente, vale anche per la sicurezza nel business travel.

Sicurezza e business travel, quanto fanno le aziende per i viaggiatori

Il viaggiatore d’affari, infatti, in particolare durante la trasferta lavorativa, ha bisogno della certezza che la sua sicurezza sia tutelata dall’azienda per cui lavora. Interessante la ricerca tenuta da GBTA – Global Business Travel Association in partnership con SAP Concur su un campione di 1252 business traveler europei che hanno risposto al sondaggio online riguardo al tema sicurezza tra il passato settembre e ottobre.

Si riscontra che ben l’82% degli intervistati considera importante per la propria sicurezza far conoscere preventivamente alla sua azienda il programma definitivo del proprio viaggio d’affari, in modo da potersi tutelare completamente. Meno della metà dei business traveler intervistati, invece, solo il 47%, afferma che l’organizzazione in cui lavorano presenta un sistema che le permette di conoscere il programma approfondito della loro trasferta lavorativa, anche in caso di prenotazioni effettuate tramite l’ausilio di canali non ufficiali, quindi non interni all’azienda.

Jessica Collison, direttrice della ricerca tenuta da GBTA, afferma che «i dati relativi alle prenotazioni continuano a rappresentare un ruolo critico nella sicurezza del business traveler, che a loro volta si aspettano molto dalla propria azienda in questo campo». E continua dicendo che «dal momento che molti viaggiatori continuano a prenotare le proprie trasferte al di fuori dai canali prestabiliti dalla travel policy aziendale, la mancanza di tracciabilità che ciò crea ha delle implicazioni sia per la spesa di viaggio sia per la possibilità di rispondere alla responsabilità verso i propri dipendenti».

Che ruolo hanno le aziende verso la sicurezza dei loro dipendenti in viaggio?

Le imprese sono responsabili verso la tutela del proprio dipendente in viaggio e della sua sicurezza, in ogni caso. Sia che si tratti di disastro naturale, come un terremoto o uno tsunami, sia che il viaggiatore si trovi in una situazione tacciata come evento terroristico. Di questa opinione è il senior vice president & general manager EMEA di SAP Concur, Pierre-Emmanuele Tetaz. Quest’ultimo afferma che «essere in grado di identificare e localizzare i dipendenti nel giro di pochi minuti è assolutamente imprescindibile. Ciò che mette in luce questa ricerca è che è fondamentale far sì che i sistemi di travel bookings, sia nel caso in cui si tratti di piattaforme interne che esterne all’azienda, rendano visibili tutti i loro dati all’organizzazione».

Lo scorso anno l’80% dei business traveler, infatti ha fatto uso di sistemi di prenotazione online, Online Booking Tools (OBT), di dominio della propria azienda, sia per la prenotazione dei voli, sia per gli alberghi. Nonostante ciò, circa il 65% dei viaggiatori d’affari afferma di prenotare attraverso un’agenzia di viaggio online, OTA, che hanno acquisito sempre una maggiore notorietà negli ultimi tre anni. I dipendenti viaggiatori decidono di affidarsi a queste agenzie perché garantiscono loro una maggior convenienza, oltre che numerose tipologie di offerta tra cui scegliere.  Spesso però queste piattaforme “non ufficiali” non rientrano nelle travel policy aziendali, non consentendo alle organizzazioni di avere informazioni riguardo alla trasferta dei propri dipendenti.

I business traveler si aspettano sicurezza dell’azienda

Dalla ricerca di GBTA si evince che i dipendenti ripongono molte speranze verso la propria azienda, avendo alte aspettative sulla modalità di risposta da parte del loro datore di lavoro. Lo studio riporta che il 73% dei traveler si aspetta che l’azienda li contatti in massimo due ore dal verificarsi di un’emergenza. La proattività è fondamentale. Interessante il dato che riporta che la maggior parte di loro non prenderebbe contatti con l’organizzazione se avesse bisogno di aiuto. Secondo i business traveler, infatti, questa responsabilità è affidata al solo datore di lavoro.

Per quanto riguarda la tendenza 2018, il bleisure, ovvero l’allungamento della trasferta lavorativa, trend perseguito da ben il 56% degli intervistati, è da sottolineare che il 31% di loro si aspetta che la responsabilità verso la loro sicurezza debba essere tutelata dalla propria azienda anche durante i giorni extra lavorativi.

Sicurezza e business travel, che ruolo ha la tecnologia?

Siamo oramai nel 2019 e la tecnologia ha un ruolo fondamentale nelle nostre vite. Così vale anche per il mondo dei viaggi d’affari. I business traveler non solo richiedono dei sistemi di prenotazione facili e veloci, ma anche che la propria azienda offra loro app o strumenti tecnologici che possano garantire loro un certo livello di sicurezza in viaggio. Lo studio afferma che i cinque elementi fondamentali che devono essere presenti in un’app aziendale sono: sistema di prenotazione di hotel (79%), servizio di prenotazione dei voli (76%), sistema di supporto durante le emergenze (76%), sistema di avvisi specifici riguardanti la destinazione del viaggio (74%), sistema di alert riguardanti la sicurezza del viaggio (72%).

Sempre secondo quanto riporta lo studio tenuto da GBTA e SAP Concur, più del 50% dei viaggiatori d’affari europei ricercano una tecnologia che assicuri loro un processo di prenotazione il più efficiente e customizzato possibile. Il 43% degli intervistati richiede una prenotazione personalizzata, il 42% di loro invece si aspettano di ricevere approvazioni prima del viaggio e personalizzazione del trip. E ancora, il 38% dei rispondenti vorrebbe ricevere un report di spesa intelligente, il 34% di loro desidera poter consultare un audit automatico delle spese e il 33% dei viaggiatori d’affari intervistati vorrebbe dei sistemi forniti di “intelligenza predittiva”.

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