30L’Arabia Saudita sostiene gli investimenti nelle infrastrutture nonostante il calo del prezzo del petrolio
Il quadro economico
L’Arabia Saudita sorge sul 16% delle riserve petrolifere accertate nel mondo e esporta più “oro nero” di ogni altro paese. Il settore petrolifero provvede a circa l’80% delle entrate di bilancio, al 45% del prodotto interno lordo e il 90% del loro guadagno da export (come riportato dal business magazine statunitense, Forbes). Il governo saudita dirige l’attività economica e sta incoraggiando gli investimenti del settore privato e la crescita di quello petrolchimico, così come delle telecomunicazioni e di altri settori. L’obiettivo è quello di diversificare l’economia, creare opportunità di lavoro per i cittadini sauditi, ridurre la dipendenza da milioni di lavoratori stranieri e attrarre investimenti internazionali
Come emerge dai report della BBC e dell’Associated Press, gli investimenti dell’Arabia Saudita nell’istruzione e in progetti d’infrastruttura sono continuati nonostante un forte calo del prezzo del petrolio. Ne consegue che, quest’anno, l’Arabia Saudita potrebbe vivere il suo primo deficit di bilancio dal 2011. Possono, in ogni caso, contare sull’ importante “paracadute” fornito dalle riserve, stimate intorno a 750 miliardi di dollari americani. Il prodotto interno lordo è cresciuto del 3,6% nel 2013.
Il settore Business travel:
Il paese ricco di petrolio attira i viaggiatori d’affari provenienti da tutto il mondo che vengono a lavorare ed investire. I visitatori troveranno infrastrutture moderne e ben sviluppate e agevolazioni per i viaggiatori, specialmente nella capitale Riyadh. I viaggiatori di lavoro stranieri sono tenuti a rispettare le tradizioni musulmane. L’abbigliamento d’affari per gli uomini occidentali è un abito scuro con cravatta. Le donne occidentali devono indossare un abito lungo, che vesta largo coprendo braccia e caviglie; un foulard è opzionale. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha emesso avvisi per i viaggiatori, in particolare quelli diretti verso le province lungo la frontiera saudita, dove gli attacchi contro gli stranieri sono aumentati nel corso degli ultimi mesi.
Opportunità:
- Il governo, che è entrato nel World Trade Organization, nel 2005, sta fondando sei “economic cities” per promuovere gli investimenti stranieri in tutto il paese e rafforzare il settore privato. L’Arabia Saudita ha notevolmente aumentato la spesa per la formazione professionale e l’istruzione che, tra le altre cose, hanno incluso l’apertura dell’“Università Re Abdallah” di Scienze e Tecnologia: prima università co-educativa del paese.
- Per migliorare l’accesso ai capitali esteri, l’anno scorso, il governo ha annunciato l’intenzione di aprire la borsa saudita a investimenti diretti da parte di stranieri.
Sfide:
- La disoccupazione, tra i cittadini sauditi, è di circa il 10%. I giovani adulti del paese sono i più colpiti dalla mancanza di opportunità di occupazione; in molti casi mancano la formazione e le competenze tecniche necessarie per esse ricercati dalle aziende del settore privato.
- Come emerge da un confronto globale redatto dalla World Bank, il clima per la crescita del settore privato è peggiorato dopo il boom petrolifero degli ultimi anni. In cinque anni, l’Arabia Saudita è passata dal tredicesimo posto al quarantanovesimo per facilità di fare affari, secondo questo rapporto. La Banca Mondiale ha citato problemi con la risoluzione delle insolvenze, l’avvio di un’impresa e il rispetto dei contratti.
- Gli afflussi di investimenti esteri in Arabia Saudita sono crollati dai trentanove miliardi di dollari del 2008 ai nove miliardi del 2013; questo secondo il World Investment Report, realizzato nel 2014 dalla Conferenza delle Nazioni Unite per il Commercio e lo Sviluppo. Per motivare il declino, il rapporto parla di “tensioni persistenti nella regione” e dell’aumentato degli investimenti in olio di scisto nordamericano.
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