Market monitor: Panama

Nonostante la concorrenza, la rete navigabile di Panama è in crescita

Il quadro economico

Nel 2014, Panama ha celebrato il 100° anniversario del suo successo economico: il Canale di Panama, l’idrovia creata dall’America e che collega l’Oceano Atlantico a quello Pacifico creando una scorciatoia per i trasporti.  Il canale lungo 48 miglia, controllato prima dagli Stati Uniti e poi da Panama dal 1999, rimane al centro dell’economia della nazione. I servizi legati ad esso – incluso il funzionamento del canale, le attività logistiche, amministrative, assicurative, turistiche e di spedizione – investono tre quarti del prodotto interno lordo di Panama. Un progetto di espansione del canale pari a 5.25 miliardi di dollari avviato nel 2007 e che dovrebbe terminare nel 2016 ha incrementato l’espansione economica del Paese. Panama è uno dei Paesi dell’America Latina con la più veloce crescita economica degli ultimi anni. L’espansione del suo prodotto interno lordo ha raggiunto una media dell’8% dal 2006 al 2012 secondo la Banca Mondiale. La crescita è stata pari all’8.5% nel 2013. Ma il conteggio finale del 2014 si presuppone evidenzi un tasso di crescita minore pari al 6%.

Il settore Business Travel

La maggior parte dei viaggiatori internazionali atterra all’Albrook Airport di Panama City, più vicino al quartiere degli affari della città, oppure al Tocumen International Airport, a 22 miglia dal centro della città. Il governo panamense costringe tutti i viaggiatori internazionali ad ottenere dal consolato panamense oppure dall’ambasciata un visto per entrate multiple prima di partire dal loro Paese natale, oppure li obbliga ad acquistare una scheda turistica all’aeroporto nel momento in cui sbarcano a Panama. Il Paese impone una tassa di partenza pari a 40 dollari per i passeggeri dei voli internazionali; generalmente il costo è incluso nella tariffa aerea. La valuta panamense, il balboa, segue l’andamento del dollaro statunitense che viene molto utilizzato. Si consiglia ai viaggiatori di portare con sé banconote statunitensi di piccolo taglio poichè potrebbe essere difficile cambiare banconote con un taglio maggiore di 20 dollari.

Opportunità

• L’espansione del Canale di Panama consentirà il passaggio di navi che trasportano fino a 15.000 containers, al posto degli attuali 5.000 containers indicati come massimo.

• I ricavi che si otterranno dall’aumentata capacità di portata del canale finanzieranno altri progetti relativi alle infrastrutture, inclusi aggiornamenti del porto.

• Panama ospiterà inoltre l’Organization of American States’ Summit of the Americas ad Aprile e questo potrebbe sicuramente dare una spinta al Paese. Ci si aspetta che l’evento attiri particolare attenzione quest’anno poiché sarebbe il primo OAS summit a cui Cuba viene formalmente invitata.

• Il nuovo presidente di Panama, Juan Carlos Varela, ha iniziato la sua carica a Giugno giurando di tenere sotto controllo la corruzione e di limitare le condizioni di povertà. La sua amministrazione ha già lanciato iniziative volte a migliorare la sanità del Paese, l’accesso all’acqua pulita e potabile, case a basso reddito, la sanità e l’educazione.

Sfide

• Negli ultimi anni, il Canale di Suez ha superato Panama relativamente al traffico di spedizioni perché può accogliere grandi imbarcazioni ed è situato più vicino alle aree dell’Asia del sud-est dove è in aumento l’industria manifatturiera. Oltre a questo il Nicaragua, vicinissimo a Panama, a dicembre ha annunciato di aver iniziato a lavorare sulla realizzazione di un canale di spedizioni del valore di 50 miliardi di dollari americani, un progetto appoggiato dalla Cina che minaccia di eguagliare l’idrovia di Panama.
• Il progetto di estensione del Canale di Panama è stato ostacolato da alcuni problemi relativi all’attrezzatura, ritardi, scioperi e sforamento dei costi. In origine la fine dei lavori era prevista per il 2015, invece il completamento delle attività non avverrà prima del primo quadrimestre del 2016, nella migliore delle ipotesi.
• Circa un quarto della popolazione Panamense vive in povertà, e le persone indigene che vivono nelle comunità rurali spesso non hanno accesso ai servizi di base come l’educazione, l’elettricità e i servizi sanitari. Negli ultimi anni però la situazione è migliorata. Dal 2006 al 2012 l’indice di povertà si è ridotto del 10% e il tasso di disoccupazione è sceso dal 12% al 4.5%.
• Ci si aspetta però che la rapida crescita del Paese si affievolirà non appena termineranno gli attuali lavori pubblici.

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