iBorderCtrl, come l’Intelligenza Artificiale controllerà le frontiere UE

La nuova frontiera tecnologica dei controlli ai viaggiatori secondo L’Unione Europea Come reagireste se vi dicessero che, per poter superare la frontiera in aeroporto, dovete prima sottoporvi a un test della verità? Per ora è solo (cinica) immaginazione ma i presupposti affinché diventi realtà ci sono tutti. Si chiama iBorderCtrl. È il nuovo progetto della Commissione Europea rivolto ai controlli dei viaggiatori alle frontiere esterne UE. L’Unione Europea  ha infatti deciso di testare una versione “smart” e innovativa della classica macchina della verità. iBorderCtrl, avrà lo scopo di  controllare tutti i passeggeri che attraversano un qualsiasi confine tramite un sistema avanzato di riconoscimento …

La nuova frontiera tecnologica dei controlli ai viaggiatori secondo L’Unione Europea

Come reagireste se vi dicessero che, per poter superare la frontiera in aeroporto, dovete prima sottoporvi a un test della verità? Per ora è solo (cinica) immaginazione ma i presupposti affinché diventi realtà ci sono tutti.

Si chiama iBorderCtrl. È il nuovo progetto della Commissione Europea rivolto ai controlli dei viaggiatori alle frontiere esterne UE. L’Unione Europea  ha infatti deciso di testare una versione “smart” e innovativa della classica macchina della verità. iBorderCtrl, avrà lo scopo di  controllare tutti i passeggeri che attraversano un qualsiasi confine tramite un sistema avanzato di riconoscimento facciale. In questo modo non solo verrà automatizzato il processo di controllo passaporti, sfruttando la nuova tendenza tecnologica dell’intelligenza artificiale, ma sarà anche aumentato il livello di sicurezza ai confini dell’Unione Europea.

Il progetto pilota del nuovo sistema automatizzato di controllo frontaliero ha richiesto un impegno economico di 4,5 milioni di euro e secondo quello che riporta CNN, sarà testato inizialmente solo nelle frontiere di 3 stati dell’Unione Europea: Grecia, Ungheria e Lettonia. Per un primo periodo i test verranno svolti ricreando un ambiente da laboratorio e coinvolgendo solo i passeggeri che avranno rilasciato il consenso, per far abituare gli agenti di sicurezza di aeroporti e frontiere al nuovo sistema. Solo in seguito verrà implementato lungo tutti i confini.

Come funziona il progetto di Intelligenza Artificiale iBorderCtrl?

Tecnicamente il processo è stato originariamente pensato per operare in due fasi. Nella prima si richiede al passeggero che ha intenzione di viaggiare in Europa di caricare tramite un app online tutti i documenti di viaggio, come passaporto e visto. Una volta giunto poco prima del confine, che sia di terra, mare o via aereo, il viaggiatore interagisce con un robot. iBorderCtrl, attraverso uno schermo, porrà le classiche domande di rito che vengono chieste ai viaggiatori durante il controllo dei documenti. Ovvero: “nome, età, data di nascita, scopo del viaggio e da chi è finanziato”. Questo è quello che ha anticipato Keeley Crockett della Manchester Metropolitan University, che ha lavorato sul progetto iBorderCtrl.

Le domande sono personalizzate in base al sesso, all’etnia e alla lingua madre del passeggero. Il robot, inoltre, è dotato di una webcam con la quale analizza tutte le micro-espressioni facciali che il passeggero assume mentre risponde alle domande. Nel caso in cui venga rilevata una bugia, il sistema reagisce rispondendo con un tono scettico.

A questo punto si entra nella seconda fase. Se il livello di rischio del passeggero è ritenuto basso, la persona subisce un breve ulteriore controllo prima di varcare in effettivo il confine. Nel caso in cui, invece, il viaggiatore fosse considerato sospetto, viene controllato nuovamente dai reali agenti di sicurezza che confrontano le immagini caricate dal passeggero con quelli veri, analizzano i dati biometrici e ricalcolano, dopo averlo interrogato una seconda volta, il livello di rischio del passeggero.

Quali risvolti prospetta il progetto iBorderCtrl?

Per ora iBorderCtrl è stato testato solo su una decina di persone. Secondo New Scientist, settimanale di divulgazione scientifica inglese, il tasso di successo è risultato solo del 76%, ma il personale coinvolto nel progetto spera che i prossimi test arriveranno a un livello di successo dell’85%.

Si suppone, infatti, che le tecnologie basate sull’intelligenza artificiale diventino sempre più precise nel tempo, ma la loro accuratezza dipenderà soprattutto dai dati che rielaborano. Infatti, se il dato non è equilibrato o incompleto, può generare algoritmi sbagliati, che possono diventare fonte di discriminazione etnica verso determinati gruppi.

Alcuni esperti del mondo della sicurezza hanno espresso dei dubbi riguardo al sistema di controllo automatizzato. Frederike Kaltheuner, capo del data program presso Privacy International, ha così espresso le sue perplessità: «le classiche macchine della verità hanno storicamente riscontrato dei problemi, incriminando persone innocenti. Non c’è prova evidente che l’intelligenza artificiale potrà risolvere le problematiche sui controlli dei viaggiatori UE alle frontiere».

Il progetto pilota iBorderCtrl terminerà ad agosto 2019 e, se la macchina della verità avrà raggiunto soddisfacenti tassi di efficacia, si valuterà l’adozione estesa di questa particolare intelligenza artificiale.

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