Giro E, la grande novità del Giro 2018

La grande novità del Giro d’Italia 2018 è senza dubbio il Giro E. Si tratta della prima corsa a tappe che si pedala su bici elettriche da strada. Presentato ad aprile a Roma (dal duo Gianni Moscon e Giancarlo Fisichella – vedi in foto), il Giro E segue le stesse tappe italiane del Giro d’Italia vero e proprio. La corsa elettrica si è dunque accesa da Catania e, come la sorella maggiore, ripercorre le 18 frazioni che attraversano Sicilia, Calabria, Campania, Molise, Abruzzo, Marche e via di seguito fino ad arrivare alle tappe alpine del Friuli e del Piemonte, con …

La grande novità del Giro d’Italia 2018 è senza dubbio il Giro E. Si tratta della prima corsa a tappe che si pedala su bici elettriche da strada. Presentato ad aprile a Roma (dal duo Gianni Moscon e Giancarlo Fisichella – vedi in foto), il Giro E segue le stesse tappe italiane del Giro d’Italia vero e proprio. La corsa elettrica si è dunque accesa da Catania e, come la sorella maggiore, ripercorre le 18 frazioni che attraversano Sicilia, Calabria, Campania, Molise, Abruzzo, Marche e via di seguito fino ad arrivare alle tappe alpine del Friuli e del Piemonte, con il gran finale previsto a Roma domenica 27 maggio. Più di 3.000 chilometri di percorso e 44.000 metri di dislivello.

Il Giro E è una manifestazione di grande rilevanza per gli amanti delle due ruote a pedali. Come quando Thomas Edison introdusse per la prima volta la luce elettrica nella vita dell’uomo, il Giro d’Italia apre le porte a una gara sportiva – seppur senza il crisma dell’ufficialità – in cui convergono lo sforzo atletico e il supporto dell’energia artificiale. In questo caso energia sostenibile, quella elettrica.

Ma chi sono i mitici eroi che si sfidano al Giro E? I concorrenti in gara sono appena 10: la manifestazione è infatti riservata a cinque squadre composte da due corridori ciascuna. Sarà loro il compito di diffondere la nuova cultura della pedalata assistita. E chissà se avranno l’ardire di presentare al pubblico le loro imprese come pionieri di un nuovo sport – non solo come una valida mobilità alternativa. Magari apripista di una nuova categoria ciclistica, sarà interessante vedere come i corridori si giocheranno la carica disponibile e se l’aiuto elettrico darà la possibilità anche ai meno esperti di fare buoni risultati.

Per ora il Giro E sembra essere solo un banco di prova per le bici elettriche. Gli sponsor stanno testando il terreno per capire se poter proporre nuovamente questo innovativo format ciclistico e, perché no, allargarlo ad altri e-bikers e a nuovi modelli elettrici a pedalata assistita. Per questa prima edizione gli organizzatori del Giro E hanno puntato su celebrità ed ex atleti e sportivi come il CT della Nazionale ciclistica Davide Cassani, Jury Chechi e il campione di kayak Antonio Rossi.

Qual è il mezzo che assisterà i ciclisti nella pedalata tra le strade d’Italia? In questo caso si parla di un prodotto all’avanguardia del mercato della bicicletta elettrica: la e-bike Nytro progettata dalla casa trevigiana Pinarello. 13 Kg di peso complessivo e 4,7 Kg di peso della sola batteria ricaricabile. La Pinarello Nytro è in grado di sostenere una potenza nominale di 250W e una massima di 400W (un bel supporto per il ciclista) che si traduce in un’assistenza elettrica fino a 25 km/h.

Con questi presupposti è possibile assistere all’alba di una nuova era per il ciclismo come l’abbiamo sempre conosciuto? La bicicletta è sempre stata uno dei mezzi meccanici preferiti dall’uomo, una macchina antica da cui non ci si è mai separati, nel lavoro così come nello sport. La ricerca di equilibrio, non solo fisico ma anche emotivo, spesso si è rivelata centrale nel rapporto uomo-biciletta. Che sia l’ingresso della sostenibilità elettrica il nuovo upgrade di questo centenario connubio? E il Giro E la corsa che apre a una nuova frontiera della corsa dell’uomo al passo con la natura?

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