La decisione è stata presa dalla Camera di Commercio di Bologna, dal Comune di Bologna, Provincia di Bologna e dalla Regione Emilia-Romagna. L’Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna dev’essere quotato in Borsa. Si parte da un’offerta pubblica di vendita ed una sottoscrizione, al fine di realizzare un aumento di capitale di circa 30 milioni di euro. Gli introiti saranno funzionali alla realizzazione del piano industriale ed a sviluppare la struttura aeroportuale.
Come riportano i diretti interessati, rappresentanti dei soci pubblici della società AGM Spa, l’aeroporto bolognese è uno dei maggiori scali italiani per numero di passeggeri e destinazioni. La situazione finanziaria, a fronte di un piano di investimenti da 65 milioni di euro appena realizzato autonomamente, è florida e solida. Il ricorso al Mercato dei Capitali rafforzerà la patrimonializzazione e darà così il via libera all’ingresso di un azionariato. L’obiettivo è favorire le potenzialità di crescita e rendere il sito bolognese un assoluto protagonista del panorama nazionale.
La svolta è stata quasi imposta dall’attivismo dei concorrenti, ultima l’alleanza tra Pisa e Firenze.
Giorgio Tabellini, azionista di maggioranza, ha dichiarato che “è impossibile stare fermi, perché senza le risorse l’aeroporto fa fatica”.
Certo, entrando in Borsa i soci faranno un passo indietro, in quanto si ritroveranno a poter controllare soltanto il 40% del nuovo aeroporto, con la maggior parte delle azioni messe sul mercato. L’aumento di capitale porterà nuove risorse alla società e la vendita delle azioni remunererà gli azionisti. Secondo il segretario degli artigiani di Cna, Massimo Ferrante, si tratta di “un’operazione storica che può determinare positivamente il futuro di tutto il territorio bolognese”.
