Avere accesso a un vaccino Covid efficace è un aspetto fondamentale per una completa ripresa del mondo del business travel e del travel in genere.
E’ questa l’opinione di oltre 700 viaggiatori d’affari intervistati in occasione del nuovo BCD Travel Research Report. La ricerca ha evidenziato che mentre più del 70% dei partecipanti al sondaggio sono intenzionati ad effettuare il vaccino Covid, molti ritengono che sia solo una parte della soluzione per tornare a viaggi di lavoro sicuri e senza restrizioni.
L’analisi “The path back to safe travel: Vaccines and more”
Elaborata dal team BCD Travel Research & Innovation, l’analisi “The path back to safe travel: Vaccines and more” (clicca qui per scaricarla) esamina gli sviluppi del mondo travel in relazione ai vaccini Covid disponibili (Pfizer, Moderna, etc) e ai viaggi d’affari.
Le cinque aree considerate sono:
– Ampia distribuzione di vaccini Covid efficaci
– Abolizione o riduzione delle chiusure nazionali
– Test disponibili prima della partenza e all’arrivo negli aeroporti e tramite compagnie aeree
– Passaporti sanitari digitali
– Corridoi di viaggio introdotti tra i principali mercati internazionali
Quando si tratta di viaggi d’affari, oltre al vaccino Covid è la necessità di intraprendere o meno quel viaggio a fare la differenza
Meno del 15% dei viaggiatori d’affari intervistati è tornato a viaggi regolari finora; questa cifra dovrebbe avvicinarsi al 60% entro la metà del 2021. Quasi tutti gli intervistati ritengono che riprenderanno a viaggiare regolarmente entro la fine dell’anno.
Per decidere se intraprendere o meno un viaggio d’affari, i business travelers valutano in prima battuta se quel viaggio sia necessario o meno.
Passano poi ad analizzare altri aspetti, quali il rischio per la propria salute, il tasso di infezione da COVID-19 a destinazione, la necessità di quarantena e di effettuare test COVID-19 a destinazione.
Tutti questi elementi portano i viaggiatori a prendere una decisione e inevitabilmente a organizzare esclusivamente viaggi di lavoro essenziali e non differibili.
Webinar di BCD Travel relativo al mondo business travel e al vaccino Covid
Durante il webinar del 20 Gennaio di BCD Travel sono stati esaminati i risultati delineati nel Rapporto di Ricerca (clicca qui per rivedere il webinar)
Di seguito quanto è emerso dall’analisi.
Molti Paesi stanno stabilendo i criteri di restrizione o apertura agli spostamenti basandosi sui dati legati alla diffusione del virus (numero di casi o decessi): più test vengono effettuati e più è alto il tasso di positività con la rilevazione anche di numerosi casi di asintomatici.
BCD ha condotto l’indagine nel periodo 30 Novembre 2020 – 6 Dicembre 2020 tra i frequent business travelers. L’ottimismo iniziale acceso dell’arrivo del vaccino Covid è stato ora smorzato dalla diffusione di nuove varianti di COVID dal Regno Unito e dal Sud Africa.
Ma quali elementi ci aiuteranno a riprendere a viaggiare?
1. Vaccino Covid
2. Allentamento delle restrizioni di viaggio
3. Allentamento dei lockdown locali
4. Miglioramento dei trattamenti COVID
5. Test pre-partenza (analizzare la tipologia di test, Test Authority)
6. Passaporti sanitari
E cosa prendono in considerazione i viaggiatori quando pensano al vaccino Covid?
– Rischio di effetti collaterali
– Recensioni indipendenti
– Reputazione dell’azienda farmaceutica
– La propria salute
– Facilità di accesso
– Suggerimenti del Governo
Alcuni paesi dell’UE rinunciano alla quarantena e ai test PCR se è stato adottato un vaccino Covid (Cipro, Lettonia, Polonia). Ci sono stati diversi casi in Nigeria di falsi vaccini e certificazioni: i Paesi controllano l’offerta essendo gli unici acquirenti, prevedendo che i privati saranno presto in grado di acquistare il vaccino come è successo con i test.
Tra i principali motivi dichiarati per non effettuare il vaccino Covid ci sono:
1. Effetti collaterali (48%)
2. Non efficace (18%)
3. Basso rischio personale (14%)
4. No-vax (10%)
5. Mancanza di tempo (3%)
6. Altro (8%)
Molti Paesi hanno scommesso sul vaccino e attualmente ne esistono 5 sul mercato (Pfizer, Moderna, etc), ma c’è anche molta preoccupazione per i vaccini Covid cinesi e per quelli russi “Sputnik V” per i quali ci sono poche informazioni disponibili.
L’immunizzazione di una parte della popolazione richiederà tempo in quanto molti paesi non hanno ancora ricevuto scorte e la distribuzione si aggiungerà ai ritardi.
Una soluzione sembra essere il passaporto sanitario digitale, ma anche questo desta preoccupazione nei viaggiatori che si interrogano sulla protezione e correttezza dei propri dati, sulla validità e sulla semplicità di utilizzo.